Elementi che definiscono la prova finale
Per sostenere la prova finale prevista per il conseguimento della Laurea Magistrale in Economia Applicata lo studente deve aver acquisito tutti i crediti previsti dall’ordinamento didattico del Corso di Laurea Magistrale e dal suo piano di studi tranne quelli relativi alla prova finale stessa, ed essere in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi universitari.
Alla prova finale sono attribuiti 20 crediti. Essa consiste nella produzione e nella discussione di una tesi scritta elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un Relatore e avente come oggetto un argomento proposto dallo studente e approvato dal Consiglio di Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata.
Possono proporre all’approvazione del Consiglio un argomento oggetto della prova finale gli studenti che abbiano acquisito per il conseguimento della Laurea Magistrale un numero di crediti superiore a 60.
La domanda dovrà essere presentata presso l'Ufficio Protocollo del Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza Cubo 0C, secondo piano (nei giorni e negli orari seguenti: da Lunedì a Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00) utilizzando l’apposito modulo, sarà sottoscritta dal docente titolare di una attività formativa (docenti, supplenti e professori a contratto) del Corso di Laurea in Economia o del Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata, che accetta di svolgere il ruolo di Relatore.
Il Regolamento Didattico d’Ateneo (art. 51, co. 3)
stabilisce che è necessario assicurare che l’attribuzione e la responsabilità
delle tesi siano ripartite equamente fra i docenti. A tal fine, gli studenti
sono invitati a consultare
le informazioni disponibili su questo sito e sistematicamente aggiornate, relative alla
distribuzione della responsabilità di relatore delle prove finali tra i docenti
del Corso di Laurea.
Contenuti della prova finale
Non vi è alcun vincolo a priori sull’oggetto della prova finale. Visti gli obiettivi formativi del corso di studi sono consigliate prove finali che presentino analisi applicate o che presentino un’analisi critica della letteratura applicata su un dato argomento rispetto a quelle di mera analisi critica della letteratura teorica su un argomento.
L’elaborato della prova finale in Economia Applicata non potrà in nessun caso superare le 32.000 parole compresi indice e bibliografia. E’ responsabilità del Relatore controllare che tale limite sia rispettato. Il Presidente della commissione della prova finale è autorizzato a non ammettere a sostenere la prova finale i candidati che presentino un elaborato che superi per più del 20% tale limite.
La prova finale è associata al conseguimento di 20 crediti formativi. Poiché 1 credito formativo equivale a 25 ore di lavoro dello studente, la prova finale deve essere il frutto di circa 500 ore di lavoro da parte di questi (sulla base di un impegno a tempo pieno definito come 40 ore di lavoro alla settimana, questo equivale a 12,5 settimane, l’equivalente, quindi, di 3 mesi di lavoro continuativo e a tempo pieno).
Assicurarsi che la prova finale sia il risultato di un impegno dello studente pari, grosso modo, a 500 ore di lavoro complessive (né molte di più, né molte di meno) è tanto un diritto dello studente che un dovere del relatore. Si richiama in particolare l’attenzione di docenti e studenti sull’esigenza che il carico di lavoro previsto non venga superato significativamente.
“Criteri guida” per la valutazione della prova finale
I criteri guida per la valutazione della prova finale della Laurea Magistrale che seguono, sono stati elaborati allo scopo di fornire in anticipo agli studenti informazioni sui criteri di valutazione delle prove finali e per evitare difformità di comportamento tra le diverse commissioni di valutazione delle prove finali.
0-2 punti: prova finale mediocre
Si tratta di lavori che, per quanto da ritenersi sufficienti per il soddisfacimento del requisito per il conseguimento della Laurea Magistrale, appaiono fortemente carenti rispetto all’identificazione dell’oggetto della prova finale ed alla sua strutturazione, o all’adeguatezza della bibliografia considerata, o alla correttezza del linguaggio, o alla veste formale (contiene gravi lacune in fase di revisione degli errori).
3-5 punti, prova finale discreta
Si tratta di lavori svolti con diligenza ed impegno, ma che si limitano ad una presentazione, priva di autonomi spunti critici, della principale letteratura sull’argomento prescelto. Nel caso di lavori che prevedono la raccolta e l’elaborazione di informazioni, queste non sono culminate in un’autonoma analisi critica di tali informazioni che possa essere giudicata soddisfacente.
6-8 punti, prova finale buona
Si tratta di lavori che, non solo sono il risultato di un lavoro svolto in maniera diligente e con impegno da parte del candidato, ma che mostrano anche un significativo ed efficace sforzo autonomo di sistemazione ed elaborazione della letteratura studiata e, se del caso, delle informazioni analizzate. Si tratta anche di una prova finale senza cadute nella correttezza espositiva e nella presentazione formale.
9-10 punti, prova finale ottima
Rispetto a quelle definite “buone” queste prove finali si caratterizzano per la presenza di spunti di originalità nelle analisi realizzate e/o nelle conclusioni cui si è pervenuti.
In nessun caso la valutazione dell’elaborato della prova finale potrà essere realizzata sulla base di un eventuale impegno del candidato dedicato alla preparazione della prova finale al di là di quello corrispondente ai 20 crediti attribuiti alla prova finale stessa (l’equivalente di 500 ore di lavoro complessivo) o di una lunghezza dell’elaborato al di là del limite previsto di 32.000 parole.
L’attribuzione della lode potrà essere considerata esclusivamente per quei candidati che, sulla base dei criteri definiti sopra, discutano una prova finale che possa essere definita “buona” o “ottima”. In altre parole, l’attribuzione della lode dovrà derivare, non soltanto dai risultati ottenuti dal candidato nel corso degli studi, ma anche da una valutazione della prova finale per sé che la giudichi “buona” o “ottima”.